Al Cartiere ragazzi disabili imparano l’indipendenza e sviluppano nuove abilità

dal Corriere delle Alpi, 17/08/19

Quello che la responsabile Chiara Villabruna e l’educatrice Serenina Selvatico riescono a fare con i ragazzi che lavorano al Cartiere non è cosa da poco. I dieci lavoratori sono tutte persone con diverse disabilità, persone che altrimenti non avrebbero possibilità di avere un impiego. Ma qui non solo riescono a ottenere l’indipendenza, ma trovano anche un ambiente in cui attenuare in parte la disabilità, socializzare e dare libero spazio alle loro abilità. Quello che si impara trascorrendo soltanto poco tempo al Cartiere, è che tutti abbiamo delle potenzialità e poterle mettere a disposizione degli altri realizzando qualcosa di utile è un traguardo importantissimo.

Nato nel 2014, il Cartiere, che fa parte del Cantiere della Provvidenza, è gestito da Chiara Villabruna e produce oggetti in carta riciclata.

Al piano interrato della canonica della chiesa di San Fermo viene realizzata la carta. Il tutto in una stanza, dove sono posizionate, in maniera ordinata, scatole contenenti ritagli di carta colorata e involucri delle uova.

«Si parte dai contenitori delle uova che ci dà il ristorante Cantiere del Gusto, a cui aggiungiamo ritagli di carta della tipografia Piave che ci servono per colorare i fogli. Un paio di nostri ragazzi, Maria e Cristian, sminuzzano il materiale, lo mettono a mollo nell’acqua per poi passarlo al setaccio, dando origine alla carta. Questa poltiglia viene passata sotto una pressa azionata da Alessandro e infine messa ad essiccare all’interno della stanza in inverno o all’esterno in estate. Quando è asciutta, si passa alla realizzazione degli oggetti», sottolinea Villabruna.

I fogli così ottenuti vengono divisi per colore e inseriti in contenitori divisi in base alla tonalità. «Non viene buttato via nulla», precisa Villabruna, «anche i piccoli pezzetti che produciamo o che scartiamo vengono conservati per realizzare degli inserti. Altrimenti vengono rimessi nella vasca per trasformarli in altri fogli di carta. C’è un significato ecologico in tutto questo: tutto può essere riutilizzato».

A questo punto si passa al primo piano della canonica, dove si trova il laboratorio vero e proprio. Qui, attorno al tavolo, a giorni alterni i ragazzi si ritrovano al mattino per lavorare. Ognuno ha una sua specializzazione: Paolo e Valentina sono esperti nella produzione di animali, Donatella è specializzata nella stiratura della carta, Martina e Luciano sono abili nel ritagliare i fiori. Alessandro, Luciano e Martina sono assunti dalla cooperativa, mentre gli altri stanno facendo un percorso di inserimento lavorativo tramite il Sil.

Luciano ha lo sguardo furbo e vispo e ha sempre voglia di scherzare, mentre Paolo è un abile inventore di storie che completano i quadri realizzati. Sono suoi i racconti abbinati alle tavole esposte in Valmorel che raccontano l’uragano Vaia e lo sconvolgimento della natura. «Sua la storia del pesciolino che l’uragano ha sbalzato fuori dal Piave e che rischiava di morire, se non fosse intervenuto un uomo che lo ha rimesso nel fiume da dove è arrivato sano e salvo fino al mare», ci racconta Villabruna. «Qui produciamo bomboniere per matrimoni, cresime, battesimi o altro, ma anche quadri, oggettistica in generale. Molti dei soggetti sono lasciati alla libera fantasia dei ragazzi. Ad esempio, Luciano, ritagliando dei petali di fiori, ha pensato di unirli per fare dei cuoricini che oggi sono il liet motiv delle bomboniere che stiamo realizzando per una coppia che si sposerà. Martina, invece, ha una grande predilezione per i fiori». Ora l’attività del Cartiere sta cercando di farsi conoscere al di fuori della provincia di Belluno grazie al sito Internet e a Facebook. «Ci vuole un po’ di tempo, ma la formula sta funzionando», conclude Villabruna. —


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Cantiere della Provvidenza | Piazza Mazzini, 21 – 32100 Belluno (BL)
Tel. +39 0437 380054 – ilcartiere@cantieredellaprovvidenza.com

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Cantiere della Provvidenza, Chiara Villabruna, Il Cartiere, Serenina Selvatico

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